Il mar Mediterraneo del ’500 è crocevia di scontri militari e religiosi. I pirati turchi compiono scorrerie sulle coste italiane, e molti, uomini e donne, vengono rapiti come schiavi. Tra questi vi è un giovane di nome Giovanni Dionigi Galeni che, portato via dall’attuale Isola Capo Rizzuto durante l’ennesima scorreria guidata da Khayr al-Din (il celebre Barbarossa), grazie alla sua conoscenza del mare e al suo temperamento, passerà dalla condizione di schiavo a quella di potente corsaro.
Convertitosi alla religione musulmana, prenderà il nome di Uluch Alì (il rinnegato), per i cristiani più semplicemente Uccialì, diventando fedele suddito del Sultano e, infine, re di Algeri e del Maghreb. Una figura leggendaria e affascinante, la cui vicenda si intreccia con i fatti storici del tempo e le diverse guerre di cui sono stati protagonisti turchi e spagnoli, prima fra tutte la battaglia di Lepanto del 1571, in cui fu l’unico tra i comandanti della flotta turca a non uscirne sconfitto.